L’approccio tradizionale in presenza si sta ridimensionando fortemente negli ultimi anni, a favore del coaching online, e questo si riscontra anche in altri ambiti affini al coaching, come il career counseling (orientamento di carriera), o in ambiti diversi ma che possono dare un’idea sulle preferenze dei clienti, come le sessioni per apprendere una lingua straniera, che si stanno muovendo sempre più verso piattaforme online.
Tra l'altro, l’intervento a distanza non è nulla di nuovo: lo stesso Freud utilizzava talvolta degli scambi epistolari nei percorsi terapeutici.
E ora che sono cambiate sono le caratteristiche degli strumenti a disposizione, attraverso le video-sessioni è ormai possibile replicare relazioni molto simili a quelle che si avrebbero in presenza.
E occorre non dimenticare che le ricerche ormai dimostrano una uguale efficacia degli interventi a distanza rispetto a quelli in presenza, pur conservando i primi un notevole risparmio di tempo senza spostamenti necessari. Secondo uno recente studio (A comparison of face-to-face and distance coaching practices, R. M. Berry, J. S. Ashby, P. B.Gnilka, K. B. Matheny, 2011, Consulting Psychology Journal) non ci sono significative differenze tra sessioni faccia a faccia e quelle che si verificano nel coaching online: l’alleanza che si crea tra coach e coachee è ugualmente efficace a prescindere dal metodo usato.
I benefici di rivolgersi ad un coach online sono molteplici:
il già citato miglior utilizzo del tempo a disposizione, in quanto si evitano spostamenti fisici che non portano valore al coaching in quanto avvengono al di fuori della sessione
la possibilità di raggiungere coachee che vivono in luoghi remoti
l’abilità di attivare un percorso di coaching online in tempi più rapidi
la facilità di “innesco” di una relazione di coaching online, in quanto tutti noi ormai siamo abituati alle video-chiamate o video-conferenze, mentre lo siamo meno quando si tratta di entrare in una stanza insieme ad uno sconosciuto per iniziare un percorso di crescita personale; il fenomeno della “disinibizione online” è stato studiato da John Super, della Rider University (Psychology of the Digital Age, 2016, Cambridge University Press).
Occorre, tuttavia, considerare che in una sessione a distanza non è possibile utilizzare tutti gli aspetti della comunicazione non verbale (postura, movimenti,…) tipici di un incontro in presenza, e questo aspetto va gestito appropriatamente per relazionarsi in modo spontaneo ed efficace. Eppure, a differenza di altri strumenti come le chat, le video-sessioni di coaching online riproducono un contesto molto simile agli incontri in presenza e possono garantire livelli comunque elevati di empatia senza generare incomprensioni.
Certo, a differenza di un coach che opera faccia a faccia nella sua città (per esempio un coach a Bologna), il coach online impegnato in un incontro a distanza dovrà avere ben in mente quali tecniche sono più adatte a questo tipo di contesto e quali, invece, mettere da parte (per esempio, le esercitazioni che richiedono a coachee cambiamenti di postura o di posizione, evidentemente, sono di difficile esecuzione durante una video sessione).
In altre parole: provare per credere! È molto probabile che dopo una sessione di prova, ciascuno potrà sperimentare su di sé quanto il coaching online può essere efficace
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